La “Cappella Musicale” del Duomo di Milano è il coro che anima le celebrazione all’interno della Cattedrale omonima. Il gruppo della corale della Cappella Musicale del Duomo di Milano prevede la presenza di cantori bambini (conosciuti anche come “pueri cantores) e di cantori adulti; è dotato di un repertorio musicale proprio. La Cappella Musicale del Duomo di Milano è stata creata il 3 settembre 1402, grazie alla nomina di Matteo da Perugia in qualità di “biscantor” e “maestro di canto” da parte della “Veneranda Fabbrica del Duomo”. Con la nascita della Cappella Musicale del Duomo di Milano, il coro ha iniziato a cantare in modalità “polifonica”, che si esprimeva con un canto “a due o più melodie”, eseguito a quattro o cinque voci, grazie alla performance di musici professionisti. Nel frattempo, la schola cantorum si occupava dell’esecuzione delle parti ad una voce. Il musico accompagnava le funzioni insieme ai chierici e al “capitolo” e, intanto, curava la formazione di tre bambini. Questi, infatti, venivano istruiti all’arte della musica, con l’obiettivo di avere sempre a disposizione nuove riserve per il coro di “voci bianche”. Grazie a questo percorso, già nel secondo decennio del Quattrocento la Cappella Musicale del Duomo di Milano era dotata di un organico strutturato e composto dalle seguenti figure: maestro, vice maestro, organista, pueri cantores e cantori adulti. 

Matteo da Perugia fu sollevato dall’incarico e ne prese il posto Ambrosino da Pessano. Questi rimase in carica nove anni, dal 1416 al 1425, fin quando l’incarico non fu assunto dal francese Bertrand Feragut, originario di Avignone. La Cappella Musicale del Duomo di Milano aveva acquisito una fama mondiale, vista la presenza di direttori di caratura internazionale. Allo stesso tempo, però, queste figure crearono instabilità nella realtà della Cappella Musicale del Duomo di Milano. Così, nel 1462, la Veneranda Fabbrica del Duomo si vide costretta a sollevare dall’incarico tutti i cantori e a studiare una composizione tutta nuova della corale. Questa fu l’occasione per stilare il primo regolamento della Cappella Musicale del Duomo di Milano, in cui si identificavano già i canti da eseguire. Dopo la ristrutturazione della schola cantorum della Cappella Musicale del Duomo di Milano, Galeazzo Maria Sforza sostenne la presenza di musici stranieri e, per questo motivo, fu chiamato a ricoprire il ruolo anche il fiammingo Josquin des Prez. Si tratta di uno dei musici più conosciuti ed apprezzati del Quattrocento. Nel 1484, invece, fu scelto il sacerdote lodigiano Franchino Gaffurio, il cui operato consentì alla Cappella del Duomo di Milano di vivere un periodo particolarmente fecondo. 

Gaffurio, primo italiano entrato come direttore dopo una lunga presenza di musici fiamminghi, aveva la capacità di comporre musica. Inoltre, grazie agli studi nel medesimo settore, Gaffurio si distinse per la pubblicazione di diversi trattati, dedicati a Ludovico il Moro. Lo stesso sacerdote lodigiano conferì una nuova organizzazione alla schola cantorum della Cappella Musicale del Duomo di Milano, prevedendo alcuni importanti cambiamenti per i pueri cantores che prestavano la voce al coro della Cappella. Questi ultimi, infatti, ricevevano anche una cultura di base, insieme ad una formazione di natura musicale e quelli più meritevoli si vedevano riconosciuta una borsa di studio in denaro. Infine, l’operato di Franchino Gaffurio si è concretizzato nella pubblicazione  e redazione del “Liber Capelle Franchini Gafori”, dove è stato raccolto l’intero patrimonio musicale della Cappella Musicale del Duomo di Milano.