Fase-2: Intervista a Giampaolo Lo Conte
Abbiamo contattato via Skype l’imprenditore italiano Giampaolo lo Conte che ci ha offerto una panoramica sul settore nautico ed immobiliare ai tempi dell’emergenza COVID-19
La pandemia da malattia respiratoria acuta SARS-CoV-2, conosciuta anche come COronaVIrus Diseas 19 o COVID-19, ha infettato fino ad oggi circa 5 milioni di persone del mondo, uccidendone 350.000 e costringendone 4 miliardi all’isolamento domiciliare. Le conseguenze sociali, politiche ed economiche sono al pari di quelle di una grande guerra che lascia dietro di sé una lunga scia di morti e di danni patrimoniali. In queste settimane, virologi ed esperti di economia e finanza da tutto il pianeta stanno cercando di dare il loro contributo per aiutare la popolazione alla lotta contro il COVID-19. Abbiamo avuto il piacere di contattare via Skype Giampaolo Lo Conte, noto imprenditore e trader italiano che, ci tiene a ribadire, nel suo “piccolo” non può certo elargire istruzioni su come uscire fuori dall’emergenza ma, continuate a leggere, ha importanti esperienze e ragionamenti da condividere con noi.
Giampaolo, ti ringraziamo della disponibilità. Come te la stai passando? Hai consigli per i nostri lettori o osservazioni da fare sull’emergenza economica da COVID-19? “Premetto che non ho nessuna autorità o competenza scientifica per discutere di COVID-19 ed invito tutti i lettori ad attenersi strettamente a ciò che viene riportato dalle autorità scientifiche e dalle pubbliche amministrazioni. Detto questo, lo sapete, mi muovo in determinati settori dell’imprenditoria e sto seguendo con attenzione la riapertura programmata del comparto nautico. Nelle ultime stagioni ho acquistato gli yacht dai cantieri di Palumbo Super Yacht di Napoli, che gestisce Isa Yacht e Columbus Yacht, e presentato alcune imbarcazioni alle esposizioni mondiali più importanti, Cannes e Monaco su tutte. Al momento siamo fermi e ci rimane difficile programmare nuove uscite”.
Il Presidente di Confindustria Nautica Saverio Cecchi ha inviato alla presidenza del Consiglio un “Piano per la riapertura programmata per le attività del comparto nautico”, al cui interno sono state illustrate le tipologie di attività della filiera nautica che potrebbero rimettersi in moto entro il 2021. Gli hai dato un’occhiata? “Si, l’ho letto su Il Sole 24 Ore – risponde Giampaolo Lo Conte – parliamo di attività di servizi e della portualità che però vivono su uno stato di liquidità delle imprese che sostengono il settore. Considerato che l’86% del valore della produzione nautica è basato sull’export e che quest’ultimo , al momento, ha riaperto soltanto il 4 maggio, prevedo una strada in salita ripida, ripidissima. Eppure – continua Lo Conte – la cantieristica navale è facilmente adeguabile ai protocolli di sicurezza e distanziamento sociale dei lavori, le tutele sanitarie e la sanificazione degli ambienti è intrinseca in questo settore, di questo dovrebbero tenere conto i sindacati ed i ministeri dello sviluppo economico e delle infrastrutture e trasporti. Inoltre, la stagione estiva è già iniziata ed il mercato trainerà le richieste sia domestiche che industriali”.
La riapertura controllata della filiera nautica dovrà tenere conto delle aziende che hanno un orientamento prevalentemente destinato alle esportazioni, non trovi? “E’ corretto, ma dobbiamo rispettare ed aiutare anche le imprese nautiche che operano sul mercato nautico, soprattutto quello domestico, senza tenere in ansia operatori sanitari ed utenti delle imbarcazioni. Prevedo che una coppia o una famiglia preferirà farsi una gita in barca piuttosto che stare in spiaggia con le nuove misure di distanziamento sociale”.
Cambiamo argomento: mercato immobiliare. “Qui è semplice perché, come ogni epoca dopoguerra, la domanda scende e sarà più difficile vendere casa. Aumenteranno però le richieste di affitto e ne trarranno vantaggio gli investitori che in passato avevano fatto investimenti in questo senso. Vi faccio un esempio: riaprianno i centri commerciali, ma i negozi falliti non potranno rialzare la serranda più e allora i centri commerciali dovranno rimettere in affitto i locali che resteranno vuoti, a prezzi più competitivi. E’ difficile fare una previsione a medio termine – figuriamoci a lungo termine – ma penso che il settore tornerà a riprendersi nel dicembre 2020. Al momento abbiamo dati statistici troppo deboli per “vedere oltre”.
La Cina? “Non entro nel merito delle responsabilità del COVID-19, vedete bene, c’era già una guerra dei dazi contro la Cina e nei prossimi anni sarà bersagliata da ulteriori richieste di tutela da parte degli investitori. Non c’è dietro nessun complotto, è successa una tragedia e ce ne saranno delle altre. Gli investitori e gli imprenditori devono abituarsi a vivere in un mondo sempre più catastrofico che offre sia problemi che grandi, grandissime, opportunità finanziarie a chi saprà coglierle.”
Ringraziamo Giampaolo Lo Conte e speriamo di poterlo ospitare di nuovo su queste pagine al termine dell’emergenza COVID-19. Qui potete leggere un suo recente intervento rilasciato per la rubrica di economia e finanza del magazine, in occasione del World Economic Forum 2020.